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 Nella spirale dell'Oca
 

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Il fascino della storia, lotte di potere, intrighi, fughe e inseguimenti, colpi di scena...
Sono questi gli elementi che fanno dell'ultimo romanzo di Pino Iannello, Nella spirale dell'Oca, una lettura appassionante e avvincente dalla prima all'ultima pagina.
Venerdì 21 maggio 2010, presso il centro polifunzionale Le Radici e le Ali di Cuggiono, alla presenza di un pubblico numeroso e attento, l'autore, che è anche uno stimato professore di Scienze Sociali in un liceo della nostra zona, ci ha parlato approfonditamente delle motivazioni che lo hanno spinto a scrivere un romanzo storico ambientato agli inizi del XVI secolo, che è, insieme, d'avventura, di magia e di mistero.
Innanzitutto, la necessità di riappropriarsi, in qualche modo, delle sue radici siciliane, compiendo un viaggio - reale e metaforico - nella terra che, per motivi di studio prima e di lavoro poi, ha lasciato molti anni fa, senza sentire, almeno apparentemente, di rompere particolari legami. E poi, la curiosità per un personaggio realmente esistito, ambiguo e circondato dal mistero: quel Paolo Da Campo, feroce corsaro catanese, catturato dalla Serenissima e, una volta liberato, diventato asceta - ma forse anche spia - e morto in odore di santità. E ancora, naturalmente, la passione per la Storia, in particolare quella siciliana di cui, a volte, non restano tracce - come in seguito al catastrofico terremoto che nel 1693 ha colpito la Sicilia orientale - e l'interesse per un gioco, il Gioco dell'Oca, nel quale è possibile rintracciare, insieme all'oca dispensatrice di fortuna, numerosi legami con la cabala e con i tarocchi, oltre a simboli religiosi, filosofici ed esoterici, già oggetto di studio del nostro autore.

Tutto questo, e molto altro ancora, ci viene presentato sotto forma di romanzo che narra le avventure del figlio di Paolo Da Campo, Meno, cresciuto in un convento del ragusano e lasciato sempre all'oscuro del suo legame con il pirata. Il ragazzo, in seguito alla presenza di loschi figuri, è costretto alla fuga precipitosa insieme a padre Gregorio, da sempre suo protettore. In questo viaggio, dalla Sicilia a Venezia, saranno guidati proprio dal labirintico percorso segnato dal Gioco dell'Oca che il padre ha lasciato a Meno. E' così che gli ostacoli del gioco - il ponte, l'osteria, il pozzo, il labirinto, la prigione e la morte - diventano, per Meno, vere e proprie prove da superare, percorsi di crescita e di conoscenza, espressione anche dell'eterna  lotta fra il bene e il male, della contrapposizione fra amore sacro e amore profano.

Particolarmente felice è anche il risultato stilistico raggiunto: una lingua che, pur essendo moderna, riesce a ricreare l'atmosfera di tutta un'epoca e dei diversi luoghi che sono teatro delle avventure dei protagonisti. Questo grazie al registro elegante, a volte drammatico, altre  più ironico e divertente, ed alla scelta sapiente di alcuni termini fra i quali parole dialettali o ormai in disuso che non richiedono però alcuno sforzo di comprensione da parte del lettore.

Con il suo Nella spirale dell'Oca, Pino Iannello ci consegna la descrizione romanzata di un periodo storico di grande  potenza immaginativa, e la testimonianza di una profonda conoscenza non solo della storia, ma anche dell'arte, della geografia e del folklore dei luoghi descritti, fondata su solide basi documentali e che non lascia nulla al caso.

La serata è stata, a sorpresa, allietata da musiche e canzoni interpretate dai bravissimi Alba e Ivan, ai quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la grande disponibilità e sensibilità dimostrata.

 
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Ultimo aggiornamento: 15-12-10