Una
megalopoli del XXIII secolo che assomiglia non solo vagamente alla Puglia, la
morte del tiranno e la guerra civile che ha scatenato, un'agenzia investigativa
con una coppia di originali
quanto inverosimili titolari, l'ultimo dei lombrosiani, angeli decaduti,
tossici ed esseri di ogni specie...
E, soprattutto, un omicidio non ancora commesso su cui indagare.
E' questo lo scenario in cui il versatile e prolifico autore Cosimo Argentina
ha costruito il suo ultimo romanzo, Le tre resurrezioni di Sisifo re
(Meridiano Zero), tra il fantascientifico e il noir - anche se ogni
tentativo di definizione risulta riduttivo.
Un romanzo, come spesso ci ha abituati Argentina, ricco di personaggi originali
e destabilizzanti, almeno quanto la scrittura e le immagini di una realtà
disgregata e delirante.
Attraverso un dialogo sapientemente condotto dall'amico ed esperto di "cose
argentiniane" Fiorenzo Baini - ritroveremo entrambi in un'altra
presentazione - Cosimo ci ha descritto il futuro che ha immaginato, per parlarci
di una realtà che, in fondo, è già qui. Adesso.
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