Solo il maltempo poteva rovinare una serata come quella da trascorrere
a cena con... Hilary Belle Walker, ma il maltempo non c'è
riuscito: nonostante l'incessante pioggia del pomeriggio e l'umidità che ci
hanno impedito di mangiare all'aperto, e qualche difficoltà a farci sentire
per via di un'acustica non proprio perfetta, tutto è andato per il meglio!
So che si potrebbe pensare che su queste pagine aggettivi come
"interessante" e "simpatico" si sprecano per gli autori nostri ospiti. Sarà
che le nostre scelte sono sempre fatte con attenzione, sarà che si crea
sempre un ambiente che mette a suo agio chiunque, sarà che gli autori danno
il meglio di sé... ma, davvero, la serata in compagnia con Hilary Belle Walker
è stata ricca di momenti "interessanti e simpatici". Hilary ha fatto colpo,
oltre che per la sua indiscussa avvenenza, anche per un certo fascino di straniera, per
il modo in cui si esprime in italiano e per la disarmante sincerità
con cui ha raccontato episodi della sua vita - situazioni non certo
usuali, che chi leggerà il suo libro ritroverà con grande piacere.
L'autrice
americana si è infatti soffermata sul contenuto di alcune pagine del suo
romanzo
Case altrui
(Cairo
Editore). Un libro che si legge in fretta, che fa ridere,
piangere, pensare... Ci sono le sue disavventure come libraia che ancora non
conosce i nomi di alcuni autori (anche perché magari hanno solo un nome e non un
cognome) o che fa qualche gaffe con i clienti, che è stata impegnata in
molti traslochi in pochi anni, che ha dovuto fare i conti con la mancanza di soldi, e con quella necessità di scrivere che lei definisce quasi
una malattia, tanto la fa star male.
Nel libro c'è un'umanità molto varia, si parla molto degli amici che
l'hanno aiutata nei momenti più difficili, degli ex fidanzati, di una
bicicletta Blu e dell'immancabile Bart, il suo cane. C'è, insomma, tutto il
"pianeta Hilary".
Un mondo tutto suo dove succedono cose strane e dove
almeno un lieto
fine c'è, ma non è raccontato fra queste pagine: porta un codice a barre, quello
del suo primo libro!
A Hilary non possiamo che augurare di realizzare i tanti progetti di
cui ci ha parlato (sceneggiature, romanzi...), di conservare sempre questa
necessità di scrivere e, se e quando ne sentirà il bisogno, di trovare una
casa tutta sua.