Patrizia
Borromeo ha studiato arpa classica presso il conservatorio A. Vivaldi di
Alessandria. Successivamente ha intrapreso lo studio dell’arpa celtica che le ha
consentito di affrontare un repertorio della tradizione irlandese e scozzese e
di musica antica che nelle sue esibizioni alterna a brani di propria
composizione.
Numerose le esibizioni in Italia ed all’estero.
Da segnalare la tournèe in Giappone e la partecipazione alla rassegna “I
suoni delle Dolomiti”. Dal 1993 ha effettuato diversi concerti presso
chiese, castelli, rocche e borghi antichi:
In queste occasioni il suono dell'arpa è risultato, oltre che gradito, in piena
sintonia con i luoghi stessi.
Nel suo ultimo CD, Similitudini (autoprodotto nel 2008), Patrizia
Borromeo sperimenta sul piano compositivo l’incontro dell'arpa celtica con altri
strumenti (violoncello, flauto traverso, bansuouri, kalimba, sax, n'goni,
chitarra, percussioni) che a volte seguono una partitura e a volte inseguono, in
una sorta di session, le sonorità e le emozioni che derivano dai brani stessi.
I brani presenti nel cd possono essere eseguiti dall'arpa come strumento
solista.
Il suo nuovo lavoro è stato fin'ora presentato a Maiorca (Spagna) nel quadro
della rassegna “Concerts d’hiver”, ad Alessandria presso la libreria Mondadori,
a Milano presso lo spazio Mondadori di Via Marghera ed in varie località in
Italia.
Attualmente si esibisce sia come solista che con diverse formazioni (Sagegreen,
Il cerchio delle fate..). Dal 2003 fa parte della compagnia teatrale “Teatro
laboratorio Mangiafuoco” di Milano per cui ha composto le musiche di alcune
produzioni teatrali rivolte ai bambini.
Insegna arpa celtica a Milano e provincia e conduce, in qualita' di musicista,
laboratori di teatro/musica .
L'arpa celtica con cui si esibisce è una produzione “Atelier Mc Loon” del
liutaio Giovanni Lonardo – Majorca (Spagna).
Patrizia
Borromeo ha studiato arpa classica presso il conservatorio A. Vivaldi di
Alessandria. Successivamente ha intrapreso lo studio dell’arpa celtica che le ha
consentito di affrontare un repertorio della tradizione irlandese e scozzese e
di musica antica che nelle sue esibizioni alterna a brani di propria
composizione. 
