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Settembre da... leggere
Ottava
edizione
18, 19 e 20 settembre 2014

"In punta di bisturi”

Gli incontri con i tre medici protagonisti dell'ottava edizione della manifestazione Settembre da... leggere sono stati particolarmente significativi, non solo dal punto di vista letterario, ma anche, soprattutto, umano.

La manifestazione si è aperta con il pubblico delle grandi occasioni per la presentazione del romanzo d'esordio di Carlo Patriarca, anatomopatologo dai tanti talenti - oltre alla professione medica ed alla letteratura, abbiamo infatti scoperto che, in passato, si è dedicato alla musica, in particolare, al violoncello.

Nel corso della serata, abbiamo approfondito i temi del suo primo romanzo dal titolo suggestivo, Il campo di battaglia è il cuore degli uomini (Neri Pozza): l'amicizia fra i due protagonisti, Etienne e Raymond, l'amore per Costanza, le armi e la guerra, Napoleone e le campagne d'Italia e d'Egitto, il rapporto col potere rappresentato da chi esprime insieme competenza e prepotenza, le emergenze sanitarie durante la guerra e la medicina dell'epoca...

La grande capacità dell'autore di trasmettere le proprie conoscenze storiche e letterarie, oltre che nel campo della medicina - che vanno ben al di là della mera erudizione - ha appassionato tutti i presenti, i quali hanno sicuramente apprezzato anche gli interludi musicali, al pianoforte e violino, di Eletta Nava ed Elena Vignati.

Il programma, legato almeno in parte alla "colonna sonora" del romanzo stesso, ha previsto brani di Arcangelo Corelli, Edward Elgar, Claude Debussy e Nicolò Paganini.

Molto interessante la considerazione conclusiva di Carlo Patriarca, in merito alla scrittura e a ciò che è in grado di dare: «Sono alla ricerca dell'espressione "esatta". Cerco di trovare, a freddo, le parole in grado di esprimere il calore di un'emozione».
E a giudicare dagli esiti de Il campo di battaglia è il cuore degli uomini, c'è riuscito benissimo!

La difficile realtà di un reparto di rianimazione e la finzione della trama di un romanzo giallo sono state al centro della presentazione che ha visto protagonista Giuseppe Naretto, torinese, medico rianimatore, che attualmente lavora in un ospedale londinese.
L'ultimo romanzo, L'orizzonte capovolto, è il secondo episodio che vede protagonista una sorta di alter ego dell'autore, il medico investigatore Massimo Dighera (e un terzo dovrebbe seguire). Dopo la prima avventura in Notti di guardia, Dighera si trova ora ad affrontare la realtà di un reparto di rianimazione "dalla parte del malato". Una situazione che ha permesso a Giuseppe Naretto di fare una serie considerazioni, profonde e toccanti, sul lavoro che svolge, sul rapporto medico/paziente e, soprattutto, nel suo caso, sul rapporto medico/familiari.
Nella lunga chiacchierata in cui è intervenuta anche la dottoressa Daniela Galimberti, il nostro ospite si è soffermato in particolare sul processo di "umanizzazione" che da qualche tempo ha preso vita in alcuni ospedali, contrapposto ad una visione più "meccanica" della guarigione, legata alle imposizioni delle procedure, che si stanno dimostrando spesso poco efficaci.

Giuseppe Naretto coltiva la passione per la scrittura fin da giovane: i libri che scrive sono quelli che egli stesso vorrebbe leggere, ovvero, con dei "segreti da scoprire".
Alla domanda: "Perché scrive?", ha risposto che intende cercare la poesia delle sue notti di guardia.

La terza serata, come per trdizione dedicata alla musica, oltre che i libri, ha visto come protagonisti  Andrea Vitali e il gruppo i Sulutumana con lo spettacolo "Canti e racconti": è stata la degna conclusione di una delle edizioni più interessanti della nostra manifestazione!
Il sodalizio artistico tra Andrea Vitali e i Sulutumana risale all’ormai lontano 2003 e vanta centinaia di rappresentazioni: l’evidente affiatamento e la grande intesa raggiunti in anni di attività insieme hanno divertito ed emozionato il pubblico per la grande spontaneità e la loro indiscussa bravura.
Sul palco, scrittore e musicisti hanno ricreato ambienti, atmosfere e personaggi di una quotidianità solo apparentemente monotona e tranquilla, spesso, invece, ricca suspense: come la presenza di uno strano muro segretamente custodito in montagna o un viso mostrato in un mondo dove tutti portano maschere...

I testi, molto differenti da ciò che gli affezionati lettori sono soliti trovare nei libri di Vitali, hanno sicuramente sorpreso non pochi presenti!

Sfoglia gli album fotografici delle tre serate!