Associazione Culturale equiLIBRI

 Silvio Bonisolo
 

Home Novità/Stampa Chi siamo Archivio Sostenitori Contatti

                                   

Io non sono uno scrittore esperto, anche se amo molto questa forma di espressione. Il romanzo pubblicato su "ilmiolibro" - pur possedendo una trama ed una logica interna, per così dire, autosufficienti - è solo la prima parte di un'idea molto più vasta, che iniziai ad elaborare oltre venti anni fa ma che, per varie ragioni, è rimasta ancora largamente incompiuta. Come tale, il racconto probabilmente soffre delle trasformazioni che la mia personalità ha subito nel frattempo e che, nonostante lo sforzo di rielaborazione, non sono del tutto riuscito a sfumare. Sul sito web ho tracciato un sommario profilo personale, in cui mi definisco un "timido sognatore di mondi ideali ed avventure oltre il tempo, amante del disegno, della chitarra elettrica e delle filosofie, affascinato da ogni forma di pensiero capace di scorgere singolarità che sfuggono al senso comune..."
In realtà, non saprei dire quante siano davvero le cose che mi interessano data la mia curiosità, che ha quasi del patologico e che spesso travalica ampiamente le mie limitate energie... Nella vita, sono un impiegato di un'ASL della provincia di Torino, coniugato, quarantacinquenne... fondatore, assieme ad altri amici, di un centro di studi filosofici con sede a Torino. Sono stati due di loro a spingermi a provare la via del self-publishing, vincendo le mie reticenze in merito. Ora, dopo i generosi giudizi espressi nei miei riguardi da alcuni "colleghi" che hanno avuto la bontà di visitare la mia pagina, ed il caldo incoraggiamento di Luciana, inizio a credere di aver fatto un buon lavoro.

"K’hell-Imar è un pianeta della Periferia Galattica, quasi del tutto sommerso da una selva mostruosa ed impenetrabile, che cresce fra le acque stagnanti di un’oceanica palude. Per sopravvivere a questo terrificante habitat, gli indigeni si aggrappano a credenze consolatorie reiterando le stesse immutabili consuetudini, finché non accade qualcosa di anomalo.Nel villaggio di Ghul’ì-Po, in una famiglia timorata ed osservante della Tradizione, nasce un bambino al quale viene dato il nome Athon. Molto presto, l’insolito ragazzino manifesta chiari segni di intolleranza nei confronti del torpore intellettuale dei consanguinei e delle superstizioni nelle quali fanno cieco affidamento. Quest’ insofferenza lo spingerà, non ancora ventenne, ad arruolarsi in una pericolosa spedizione di minatori spaziali su uno sciame di asteroidi metalliferi, pur di liberarsi dall’asfissiante mentalità dei suoi ottusi conterranei. Ha, così, inizio un’avventura che lo condurrà ad esiti che trascenderanno di gran lunga le sue più spregiudicate immaginazioni, ma che lo costringeranno pure a brucianti disillusioni ed a turbolente riconsiderazioni delle sue convinzioni più ferree. Guidato come da uno sfuggente disegno superiore attraverso un’imprevedibile odissea spaziale, si ritroverà protagonista di una rivoluzione interplanetaria che lo trasformerà, suo malgrado, in una sorta di leggenda vivente. Un eroe triste che pagherà il trionfo degli ideali tanto inseguiti con il sacrificio di tutti i legami affettivi: in special modo, dell’inatteso amore di una donna fuori dal comune. E con il dubbio irrisolto di aver commesso un tragico errore…"

A dispetto delle apparenze, questa è una storia senza pretese.
Pur avendo conosciuto una genesi travagliata, essa non ha velleità artistiche, né insegue altro scopo che la soddisfazione di un intimo bisogno: dare corpo ad una vicenda fantastica cresciuta in anni di solitarie elucubrazioni. In definitiva, nient’altro che un sogno ad occhi aperti… Tuttavia, ciò non significa che l’intreccio sia privo di influenze, o che sfugga ad altre chiavi interpretative. Spesso, gli esiti di un’opera trascendono (nel bene e nel male) le originarie intenzioni dell’autore. Il giudizio finale, in tal senso, spetta in primo luogo agli eventuali lettori, i quali, proprio per questo, avrebbero diritto a ricevere alcune avvertenze preliminari. Per quanto ad occhi aperti, un sogno è pur sempre un’avventura interiore dove situazioni e personaggi non raramente riflettono, sebbene in forma alterata, eventi e suggestioni di quella che convenzionalmente definiamo realtà. Se mi è concessa un’aspettativa al riguardo, mi piacerebbe che le peripezie di Athon Grann e dei vari protagonisti del dramma cosmico di cui è testimone fossero lette soprattutto sotto questa luce. Trasfigurazioni simboliche di moti dell’animo: slanci emotivi ed ideali, speranze disattese, desideri inespressi; insopprimibili curiosità che alimentano un’inesausta tensione verso un ignoto che pure spaventa, e che rende le determinazioni perennemente vacillanti. Un caleidoscopio di elaborazioni che rende ragione della complessità della trama, più una sinfonia che una partitura per solisti, nella quale gli avvenimenti guizzano come in un gioco di riflessi.Se il piano onirico del romanzo è principalmente debitore nei confronti di certa letteratura e cinematografia d’evasione tuttora frequentate, devo ammettere che i riferimenti ad episodi della storia contemporanea e della recente attualità mi sono stati dettati dal viscerale interesse per le sorti dell’uomo. Un coinvolgimento iniziato molto presto e che mi ha spinto a cercare risposte nella storia, nelle scienze sociali ed antropologiche, e nella filosofia. Nonostante gli sforzi compiuti, non sono riuscito ad evitare che questi aspetti della mia biografia esercitassero la loro ingombrante influenza sulla tessitura della narrazione. Spero, tuttavia, in misura tollerabile…Non, comunque, tale da pregiudicare l’approccio ricreativo alla lettura ed il piacere di immaginarsi le scene descritte secondo le libere istanze della fantasia. E’ solo per comodità di scrittura che ho attribuito caratteristiche sommariamente antropomorfe a personaggi la cui natura ciascuno può rappresentarsi come preferisce. Analogamente alle malriuscite invenzioni di armi e tecnologie futuribili, che hanno il puro obiettivo di indurre il lettore ad una gemmazione di dimensioni visionarie capaci di espandere all’infinito la vicenda originaria, alla stregua di un gioco capovolto di scatole cinesi.

Silvio Bonisolo

 

 

 

Lascia un commento o una proposta!

 

  Free Hit Counter

Inviare a scrivimi@equi-libri.it un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti.
Ultimo aggiornamento: 15-12-10