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 Gli incerti battiti del cuore
 

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Grande successo per l'incontro con il

Professor
Luigi Rainero Fassati

Venerdì 28 ottobre
alle ore 21,00
Presso "Le Radici e le Ali"
Via San Rocco, 48 - Cuggiono

 

E' innegabile che con alcuni autori si instaura un legame che va al di là del momento del singolo incontro, così che ogni nuova uscita può diventare l'occasione per una presentazione. E' questo il caso dello stimato Professor Luigi Rainero Fassati che, dopo essere stato uno dei primi autori ad accettare il nostro invito con una disponibilità che non pensavamo di meritare (qualcuno ricorderà forse con una certa  nostalgia quella nebbiosa serata dell'ottobre 2006!), è stato nuovamente nostro ospite una seconda volta nel 2009 e lo sarà ancora il prossimo 28 ottobre.
La presentazione del suo nuovo libro, Gli incerti battiti del cuore (Longanesi) ha costituito un appuntamento particolarmente significativo, non solo perché testimonia la vitalità letteraria del Professor Fassati, confermando le sue inesauribili doti narrative, ma anche perché ha fornito l'occasione per trattare temi sempre molto attuali e importanti, quali il delicato il rapporto medico-paziente, l'accanimento terapeutico, i rapporti nell'ambiente medico e fra colleghi, l'eutanasia, i trapianti...

Quello descritto dal Professor Fassati, in un libro che si presenta diviso in episodi narrati in prima persona dal dottor Gianni Landi, è un mondo con cui tutti, prima o poi, potremmo avere a che fare. Non sarà difficile perciò immedesimarsi in una o nell'altra situazione, con la possibilità, però, di capire meglio chi, nel bene o nel male, è alle prese ogni giorno con il dolore e la morte, in casi spesso drammatici, che richiedono coraggio e scelte difficili.

Forse la nostra esperienza non sarà sempre positiva come quelle descritte, ma avremo almeno la speranza di poter incontrare medici di grande umanità e sensibilità come il Professor Luigi Rainero Fassati.

La serata ha visto il pubblico delle grandi occasioni, numeroso e particolarmente interessato ai racconti del Professor Fassati.

Il libro colpisce fin dal titolo, molto accattivante: si tratta – come ha spiegato l’autore – di una frase tratta da un racconto lungo di Flaubert, Un cuore semplice, dove viene descritta la vita di una donna, una cameriera, straordinaria nella sua semplicità, che si dedica, amorevolmente, per tutta la vita, alla casa ed alla cura della sua padrona. Nel descrivere la morte di questa donna, Flaubert definisce i battiti del suo cuore come “incerti” – da qui, il titolo del libro.

Il Professor Fassati ha ammesso, fin dall’inizio, di essere Giovanni Landi, ovvero di aver narrato, dopo aver reso irriconoscibili gli altri personaggi, alcune sue esperienze personali particolarmente significative o drammatiche.

Gli incerti battiti del cuore si presenta diviso in 8 episodi che hanno come titolo i nomi dei relativi protagonisti. A fare da filo conduttore, il dottor Gianni Landi, che svolge la sua professione “con il cuore prima che con la mente”: l’autore si è soffermato su alcuni episodi del libro. Il primo, ad esempio, dal titolo Vivide, racconta un caso di malasanità, cui si è aggiunta l’aggravante dell’arroganza del medico, che pure ha commesso degli errori.

Al dottor Landi è capitato anche di preparare un rapporto confidenziale (ovvero di "fare la spia") su un collega, un urologo e andrologo di cui si erano occupati persino i giornali, mettendo in dubbio la sua correttezza professionale, mentre i pazienti accorrevano da ogni parte d’Italia. Si scopre così che ciò che più cura questo medico è la sensazione di abbandono che provano pazienti: “Cerco di restituire ad ognuno la dignità di essere umano, di non farlo sentire un numero, di alleviare la sofferenza fisica, di infondere coraggio”.

Il libro si conclude con quello che forse si potrebbe definire il caso più complicato, ma anche strano: un trapianto di fegato a un paziente che era stato escluso dalla lista d’attesa. Il fegato trapiantato era stato rifiutato da tutti i centri specializzati, perché in cattive condizioni, ma l’operazione ha un esito positivo, facendo capire al protagonista che “la medicina non è una scienza esatta: anche le statistiche tante volte sbagliano perché la natura umana troppo spesso è misteriosa, imperscrutabile e imprevedibile”.

Abbiamo apprezzato anche l’intervento del Dottor Alessandro Martinoni, cardiologo dell’ospedale di Magenta, e "figlio d'arte", che ha voluto ringraziare il Professor Fassati, innanzitutto, “a nome di tutti”, e poi a titolo personale.

Ha spiegato infatti che, in un periodo in cui c’è forse una sovraesposizione di informazione medica, anche non mediata, ciò che manca per costruire un ottimale rapporto medico/paziente, è la visione del medico, il travaglio, l’angoscia, le difficoltà affrontati nella vita di tutti i giorni. La medicina viene considerata spesso una scienza – e onniscienza – che può risolvere tutto. Purtroppo questo non è vero e, al di là dell’errore che è sempre possibile, genera ansie e sofferenza anche in chi è “dall’altra parte” , perché, pur incontrando il paziente per la prima volta, sa che “gli resterà dentro”. Ecco, nei libri del Professor Fassati tutto ciò traspare, ed è molto utile.
E poi un ringraziamento più personale, per aver dipinto, nel precedente romanzo, A cuore aperto, la sanità milanese del vecchio reparto Mongeggia, che ora non c’è più, ma che è rimasto nel cuore di chi lo ha frequentato.


 

[L'incontro e il libro del 2009]

 

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Ultimo aggiornamento: 23-09-11